sabato 13 febbraio 2010

Dario del Corno

Come al solito arrivo in ritardo: ho letto solo adesso della morte del professor del Corno, insigne grecista della Statale di Milano, con cui ho dato i miei due esami di greco obbligatori all'università.
Era un mostro di scienza, e anche all'esame ti trattava come un essere umano, non come un numero.
Ho trovato qui una sua intervista in cui confronta l'uso moderno di termini come "eroe" e "mito", mettendo bene in chiaro che certe derive patriottarde, tanto care a chi campa di politica sulle spalle dei lavoratori, non sono altro che fumo negli occhi per coprire interessi non sempre democratici, non sempre limpidi.
Riporto il momento più bello di questa intervista, proprio per il gusto che mi ha dato, di riconoscere in queste parole un insegnamento che ci seppe trasmettere anche studiando i lirici greci:

È come se oggi ci venisse imposto il valore di certo patriottismo...

"Sì. A prescindere dal fatto che è un concetto completamente superato, l'idea di patriottismo che permea questa circostanza è completamente fasulla. Il confronto fra i valori delle civiltà può venire in mente soltanto a ignoranti".


Perché?

"Perché ogni civiltà - faccio riferimento ai miei autori - come sapeva già l'antico Erodoto, primo storico della cultura Occidentale, ha valori relativi. Ognuno ha il proprio sistema di credenze, sistema di nomoi come dicevano i greci; di costumi, di convinzioni, di schemi di vita, di moralità. Ed è empio pretendere di sovrapporre il proprio sistema ad altri."


Professor del Corno, io insegno ancora queste cose ai miei studenti. Anche grazie a lei.

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