martedì 9 febbraio 2010

prima è, meglio è

Stamattina treno alle 06:50, dovevo essere sicuro di arrivare a scuola in orario.
Il treno aveva solo 2 (due) minuti di ritardo a Lissone, un vero lusso. In stazione Centrale era in perfetto orario.
Allora.
Perché non è possibile avere un treno in orario solo 9 minuti dopo?
Perché questo treno non lo prende nessuno, ecco perché: alle 06:50 è notte fonda, alle 06:59 è ormai l'alba. E poi questo treno va praticamente diretto in Centrale, si ferma solo a Monza e poi via come una scheggia. E per un sacco di gente arrivare a Centrale è scomodo (pare...).
Ne consegue che: per avere treni puntuali, bisogna che siano in orari antelucani e diretti a destinazioni scomode.
Non è che si affaccia alla mente di qualcuno l'idea che, forse, se solo avessimo treni più lunghi e stazioni più servite da incroci di altri mezzi pubblici, si perderebbe meno tempo a salire e scendere, si distribuirebbe meglio il carico dei pendolari, e quindi i convogli potrebbero arrivare in orario?
Anche oggi sul treno di ritorno non ho preso appunti, perché:
a) avevo un bel libro da leggere (Mao II, Don de Lillo, 1991)
b) all'inizio ero troppo impegnato a rimirare le nuove foderine dei sedili, appena cambiate, fresche di sartoria.
Poi però, uscendo dal mio scomparto, mi sono accorto che una delle due porte scorrevoli era bloccata, e che l'altra non aveva il vetro.
Speriamo che dopo le foderine...

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