venerdì 5 febbraio 2010

riforma

Insomma, anche la riforma della scuola superiore è passata.
In realtà non se ne sa un gran che, a parte che moltissimi indirizzi verranno aboliti, e che ci troveremo con poche scelte.
Ma soprattutto che ci saranno parecchi accorpamenti. Classi di concorso si sovrapporranno. E prevedibilmente le graduatorie si impianteranno come un principiante alla guida, per non muoversi più per i prossimi 15 anni.
Chi ha la cattedra non la mollerà, anzi sarà una lotta a suon di anzianità per accaparrarsi le poche ore rimaste in giro. I precari resteranno precari a vita, glie lo scriveranno anche sulla Carta d'Identità, alla voce  "professione": Precario.
Un sacco di gente che si è abilitata spendendo un sacco di soldini alle varie SSIS non potrà raggiungere un posto sicuro prima di altre sei o sette (otto per i recidivi) reincarnazioni.
Chi uscirà dall'università con una laurea o un dottorato potrà tranquillamente vendere un rene per sopravvivere  (Brunetta apprezzerà: finalmente 'sti bamboccioni si prendono qualche rischio senza per forza avere la mammina dietro al culo!).
Chi ha già un posto in una scuola privata se lo terrà stretto, anche quando gli chiederanno di rinunciare alla tredicesima, alla malattia, ai permessi, alle ferie, a fasi una famiglia, a tornare a casa la sera, alla privacy dentro al cesso, al nome di battesimo. Diranno di sì a tutto, tanto fuori dalla porta c'è la fila, se non gli andrà bene potranno tranquillamente fare come i neolaureati - e sai che esercito di vecchi banchieri intrallazzoni faccendieri politici passacarte prestanome mezzemaniche burocrati di ogni livello dello stato e del parastato si potranno salvare dalla cirrosi epatica!
L'Italia non è un paese per giovani.

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