mercoledì 10 marzo 2010

mattinata in fotocopia

Il treno delle 06:50 è annunciato con 15 minuti di ritardo: peccato che l'annuncio parta appena dopo che il 06:43 se ne è andato.
Nel giro di cinque minuti dal primo avviso, cioè già prima delle 07:00, il treno sparisce dal tabellone elettronico che riporta i convogli in arrivo (ciascuno con il suo bel ritardo), senza che ci sia dato conoscerne la sorte.
Il 06:59 viene annunciato almeno otto volte dopo la sparizione del 06:50, ma in realtà arriva solo alle 07:19. Ovviamente tutti quelli arrivati in stazione per prendere il treno S9 delle 07:13 salgono su questo, aumentando il marasma.
Del treno per Centrale non si sa più nulla.
Arriviamo a porta garibaldi alle 07:49, io sono di nuovo in ritardo per la prima ora.
Al ritorno partiamo in orario alle 11:38. Quasi quasi non ci credo.
La mia incredulità aumenta all'arrivo a Lissone, con un solo minuto di ritardo, alle 12:00.
Domande si affollano alla mia mente:
1) dove sono i passeggeri del treno 10837 per Centrale? di oggi, ma anche di ieri! sono spariti in un mondo parallelo? ingoiati da una depressione spazio-temporale? risucchiati da un buco nero? rapiti per il traffico di organi?
2) due soppressioni improvvise e senza spiegazione alcuna, in due giorni consecutivi, mi sembrano un fallimento degno della Banda Bassotti, ladri e pasticcioni allo stesso tempo: perché nessuno paga per questa incapacità gestionale dentro a Trenitalia?
3) davvero non c'è possibilità di inventare una risposta più efficace al maltempo, soprattutto quando è annunciato da una settimana?
4) perché alla stazione di Lissone c'è solo una sala di attesa utilizzabile, risicata e striminzita, e l'altra è più simile a una stanza degli interrogatori della STASI di Ceausescu? E il settanta per cento dei pendolari si deve congelare il culo ogni mattina?

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