sabato 20 marzo 2010

tombstone trailer

Leggo oggi sulla Striscia Rossa dell'Unità che il presidente del consiglio dei ministri italiano avrebbe parlato ieri, alla presentazione del suo libro, del proprio epitaffio, riportando una proposta della madre: Fu un uomo buono e giusto, dolce e forte.
Al di là del fatto che, in Italia, anche la madre del più snaturato assassino farebbe scrivere solo parole di elogio sulla tomba del figlio, e che non saperlo significa non aver capito un accidente di questo sventurato paese - e la cosa diventa davvero preoccupante se il soggetto che parla non è un taxista di Padova o un giornalaio di Barletta, ma il capo del governo - al di là, dunque, di questa pur legittima preoccupazione, l'uscita dell'arcoreo condottiero mi ricorda una delle mie recenti riletture. Nella parte più fantasmagorica del suo Satyricon, l'autore latino Petronio descrive la cena di un liberto arricchito, un certo Trimalchione, che dà spettacolo della sua favolosa ricchezza e, contemporaneamente, della sua illimitata cafonaggine. Tra le dimostrazioni di becero cattivo gusto, c'è, verso la fine della cena, la rappresentazione del funerale del padrone di casa, con tanto di codazzo di schiavi in lacrime, orchestrina, cassa da morto e corone di fiori.
Ecco.
Petronio nella cena di Trimalchione vuole, con buona probabilità, prendere in giro le aberrazioni della società romana sotto il regno di Nerone (che non fu certamente il migliore degli imperatori della gens Iulio-Claudia): lusso, ostentazione, cattivo gusto, corruzione materiale e morale, ignoranza.
Mala tempora currunt.

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