lunedì 3 maggio 2010

Michael Chabon, Il Sindacato dei Poliziotti Yiddish

In realtà è una rilettura, ma vale la pena di una recensione.
È bellissimo. Uno dei libri più belli che io abbia mai letto.
Ovviamente, essendo coinvolto il Popolo Eletto, il mio giudizio è pesantemente di parte e inaffidabile: credo di essere l'unico capace di entusiasmarsi leggendo il Libro di Esdra, o il Secondo delle Cronache... però, questa volta è un'altra storia!
L'idea dell'insediamento ebraico in Alaska; la mafia gestita da rabbini ultraortodossi; il desiderio di ricostruire il Tempio a Gerusalemme spianando la Qubbat al-Ṣakhrā' a colpi di esplosivo; la giovenca completamente rossa da sacrificare; lo Tsaddik Ha Or omosessuale; l'ossessione per gli scacchi; gli indiani Tlingit; i cappelli di castoro da cui sbucano i cernecchi; i poliziotti miscredenti e alcolizzati; i maneggioni dell'FBI e anche di altre cricche meno visibili ma più pericolose; le frittelle kosher di un ebreo filippino. C'è veramente di tutto in questo libro, organizzato con maestria, tenuto su con un ritmo spettacoloso, e condito di battute mirabolanti e pirotecniche.
In alcuni momenti può ricordare Mordechai Richler, quello della Versione di Barney. Ma di solito è molto meglio.
Non sto scherzando.
Leggetelo.

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