mercoledì 25 agosto 2010

Letture estive

Lo so, è un pezzo che non scrivo. Ho avuto molto da fare in questo periodo, tra famiglia, lavoro e hobbies (quest'estate ho ristrutturato il garage, cercando di farlo diventare uno spazio dignitoso per la mia ciclofficina personale). Intanto ho letto dei libri, che riassumo velocemente qui, sperando di riuscire a riprenderli con calma prima o poi.
Giuseppe Genna, Non toccare la pelle del drago: visionario, attualissimo, scritto con il solito stile geniale di Genna. Mi ha ricordato tantissimo Free Karma Food di WuMing5.
Margaret Killjoy, Guida steampunk all'apocalisse: simpatico, se non altro per le intenzioni. La cosa migliore resta comunque la bibliografia/sitografia finale.
Gregory David Roberts, Shantaram: un mostro di 1600 pagine, per certi versi decisamente eccessivo (le tirate di filosofia mistica del boss mafioso di Mumbay giustificano ampiamente la sua morte violenta; la donna amata dal protagonista è talmente stramba da sembrare una Marina di Malombra in salsa svizzero-indiana; la tirata sul "cuore" indiano ti lascia per ore e ore una traccia di miele sulle meningi), per altri davvero realistico (i capitoli sulla vita nello slum e nel villaggio, i film di Bollywood, il traffico assurdo dell'India, il viaggio in treno, la vita durissima dei Mujahiddin sulle montagne afghane). Tutto sommato un affresco grandioso, che però, sospetto, la traduzione non renda del tutto nella sua bellezza.
Tarquin Hall, Vish Puri e il caso dell’uomo che morì ridendo: diciamolo subito: il personaggio di Vish Puri è, sovente, antipatico, per via della sua spocchia da primo della classe, dei suoi vestiti ricercati e assurdi nel caldo di New Delhi, della sua evidente appartenenza ad una casta privilegiata in un mondo in cui la maggior parte degli individui sono dei poveracci. La storia è un po' tirata per i capelli: l'uso di piastre che permettono la levitazione, il guru imbroglione e corrotto, la società per la promozione delle risate... mi sembra tutto un po' eccessivo. Però le descrizioni di Delhi sono puntuali e precise come orologi svizzeri: l'orrore affascinante del disordine, della sovraffollata sporcizia, del rumore di fondo, della puzza, del caldo... tutto al suo posto, tutto come dovrebbe essere.
Adesso mi tocca di finire il libro di Larsson prima dell'inizio della scuola, sennò poi ciccia, e intanto preparo i laboratori sui Promessi Sposi per gli alunni della V Ginnasio... un bel confronto!

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