mercoledì 1 dicembre 2010

Camera chiusa

Preoccupa la notizia: come si fa a tenere sotto controllo tutte le attività di cui abbisogna una moderna democrazia occidentale? Consulenze per gli amici, posti pubblici per i parenti, appalti di costruzione demolizione e ricostruzione, favori, spazi televisivi, premi cinematografici e letterari, licenze edilizie, monopoli commerciali, prebende presidenze clientele, la cresta sui finanziamenti europei... Sono impegni pressanti che richiedono attenzione e vigilanza.
15 giorni senza direzione parlamentare dei giochi di spartizione, e il rischio di sangue nelle strade si fa reale: basta una ghenga di fedelissimi di questo o di quello che sconfina, infrange le regole di convivenza, si iscrive a gare e concorsi che doveva accuratamente evitare, già rigorosamente assegnati, e scombina le carte. Basta un niente per aprire le danze (e la panze).
E invece no. Niente di tutto ciò. Nessun ferito (a parte, ovviamente, i precari che chiedono di non essere trattati come schiavi, regolarmente massacrati dai poliziotti in antisommossa).
Siamo alla dimostrazione pratica della perfetta inutilità di questa pletora di parlamentari: ormai davvero nullafacenti, si sollazzano a spese del contribuente mentre l'economia di iperconsumo, ormai manifestamente insostenibile, agonizza tra rantoli di mutui inesigibili e ringrazia di cuore questa casta di intoccabili che con il suo squallido teatrino finge che sia tutto a posto, che si tratti solamente della annunciata morte (politica, s'intende) del presidente del consiglio dei ministri e della sua maggioranza di soubrette, chansonnier, ballerine, poeti e tardotomisti.
Ma siamo anche alla dimostrazione della bestialità di questo indegno paese, in cui pochissimi si scandalizzano per questa chiusura del dibattito democratico: ormai è chiaro che i sistemi di spartizione funzionano perfettamente anche senza bisogno di una direzione dall'alto, il meccanismo si è insediato fino nei livelli cellulari del tessuto sociale, e lì si è replicato come un retrovirus e ha infettato tutti i tessuti. Un carcinoma maligno e diffuso che annichilisce la società civile, che riduce le relazioni a un sistema di scambi in cui l'unica regola è il profitto individuale istantaneo, l'affermazione di sé sull'altro, con buona pace della religione maggioritaria (ma qui ci sarebbe da contestualizzare...) e della cultura.
Povera patria.

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