martedì 21 dicembre 2010

Lo scaltro compagno Gasparri

Il signor Gasparri Maurizio, "fedelissimo" dell'Unto dal Signore della Democrazia, ha detto che bisognerebbe arrestare preventivamente quelli che si sospetta possano creare disordini durante le manifestazioni di piazza. Ovviamente parlava delle manifestazioni contro il Ddl Gelmini previste per questi giorni; ma è anche ovvio che, se l'idea passasse, la si potrebbe applicare a qualsiasi altra manifestazione: contro il governo in carica o contro i licenziamenti selvaggi o contro l'imposizione di un distintivo per omosessuali zingari ebrei o contro l'aumento della pressione fiscale oltre il 43% (quarantatrépercento, soffermatevi un secondo ad assaporare tutto il gusto di questa splendida bisdrucciola...). Naturalmente, secondo la solita stampa sapientina e forcaiola, il suddetto individuo avrebbe preso lucciole per lanterne, parlando di 1978, quando invece avrebbe dovuto dire 1979... ma tant'è: come dicono i miei studenti al Ginnasio, un anno in più o un anno in meno, cosa vuole che cambi, prof!?!
Il signor Gasparri Maurizio chiede l'arresto preventivo dei supposti facinorosi, naturalmente, nell'interesse della Nazione, dell'Ordine e del Decoro Pubblico, degli Esercenti, delle Banche e degli Sportelli Bancomat (che, come è noto, lo hanno tutti votato), ma soprattutto contro l'uso sregolato della violenza gratuita: quella, infatti, è una prerogativa delle Forze dell'Ordine, come è stato assai spesso dimostrato a partire dai gloriosi giorni della Caserma di Bolzaneto e della scuola Diaz a Genova nel 2001.
In un primo momento sono stato davvero felice per questa uscita del signor Gasparri Maurizio, poiché mi pareva introducesse anche nella nostra amata Patria una delle abitudini più notevoli dei Grandi Paesi in cui Democrazia e Diritto sono solidamente alla base dell'impianto sociale e politico. Sarebbe davvero ora che anche da noi si applicassero quegli stessi metodi che in Myanmar hanno permesso al Generale Than Shwe di reprimere qualsiasi opposizione negli ultimi trent'anni! anche noi ci dovremmo allineare finalmente a questo faro mondiale della democrazia e del buongoverno!
Ma lo scopo del signor Gasparri Maurizio, ahimé, risulta scopertamente sovversivo, e anzi canagliescamente sinstrorso, all'occhio di chi si soffermi un solo secondo in più a ricordare dov'è che questo istituto giuridico è applicato con la massima attenzione e determinazione: tutti infatti sanno che l'arresto preventivo degli oppositori dichiarati (o sospettati, o anche solo presunti) prima del 3 giugno è un punto cardine della repressione antidemocratica operata dell'odioso regime cinese! un regime che ancora oggi osa dichiararsi apertamente comunista, che impedisce, con il terrore della ingiusta carcerazione, la commemorazione della rivolta studentesca (!!!) del 1989, quando in tutto il mondo crollavano i Muri eretti dai Sovietici e dai loro sodali (Maoisti, Khmer Rossi, Katanghisti, Castristi e Zapatisti vari)!
È evidente, dunque, che il Gasparri Maurizio ci vorrebbe allineare alle posizioni del Regime cinese, alla sua viscida propaganda populista, al suo uso massicciamente orientato dei giornali, alla sua abituale distorsione dei fatti e delle fonti attraverso una potentissima macchina mediatica (non è forse vero che la più importante Agenzia di Stampa cinese, la Xinua, è scandalosamente controllata dal Regime Comunista a fini propagandistici?).
Ma noi, compagno Gasparri Maurizio, noi siamo più scaltri di lei, e lei non riuscirà a farci tornare indietro nel comunismo ormai sconfitto dalla Storia con questi suoi trucchetti da prestidigitatore! Noi diciamo NO! agli arresti preventivi!
Ma poiché non siamo degli sfasciti che mirano solo a distruggere, ma abbiamo delle vere proposte alternative (e, ce lo lasci dire, signor Gasparri, autenticamente patriottiche!), noi chiediamo a gran voce il ritorno alle buone, vecchie, sane abitudini italiche che in questi frangenti hanno sempre dato il meglio di sé: depistaggio, doppio gioco, bastone e carota sono virtù forse eccessivamente giolittiane, che però hanno riscontrato enorme successo per tutto il Novecento; per i casi più riottosi, infine, resta sempre la possibilità del ricorso al rapimento seguito da repentina eliminazione fisica (si ripassino, per muoversi con maggiore sicurezza, i dossier "Matteotti, Giacomo" e "Moro, Aldo") (P.S. personale per il signor Gasparri: i due dossier sono facilmente reperibili, poiché stanno nello stesso cassetto, quello della lettera M) (PPS: la M è uguale al simbolo del MacDonald - non vorrei che poi mi venisse a dire che li ha cercati per ore senza trovarli...).

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