martedì 22 febbraio 2011

Mi sento una merda...

...perché nel mio impianto di riscaldamento gira del metano, nella mia macchinina entrano gas di petrolio liquefatto e benzina, e tutti quanti hanno alte probabilità di arrivare dalla Libia.
E, ovviamente, sono perfettamente consapevole che questa sia una tremenda semplificazione della questione.
Ma anche così mi sento una merda, perché mi rendo conto che questi "beni" sono gestiti da un piccolo gruppo di figli di puttana su questa e sull'altra sponda del Mediterraneo, che di certo non hanno mai dato una lira alle donne e agli uomini libici uguali a me, quelli che hanno in testa solo di tirare su i figli in un mondo tranquillo, senza bisogno di accumulare montagne di denaro, credendo nel loro dio e rispettando quelli che credono nel proprio (nonostante quello che credono i nostri politicanti furbini, che ci vogliono terrorizzati da un inesistente "perocolo islamico" intrinseco ai movimenti di questi giorni nel Maghreb).
Io mi vergogno di fronte al popolo della Libia, perché so di essere dentro un sistema che lo sfrutta biecamente, e non ho fatto abbastanza per denunciarlo, per contrastarlo, per abbatterlo.
Io mi vergogno di fronte al popolo della Libia, perché sono italiano e il mio Paese da anni non ha fatto altro che sostenere il potere di questo colonnello da operetta in cambio di petrolio, investimenti, affari. I simili si aiutano: e gli affari tra Italia e Libia hanno prosperato sotto i governi di tutti i colori, anche quelli che io avevo votato.
Io mi vergogno di fronte al popolo della Libia, perché non ho lo stesso coraggio di ribellarmi, perché so bene quanto costa, e mi guardo dal farlo, con la scusa che devo pensare prima di tutto a mio figlio.
Io mi vergogno di fronte al popolo della Libia, perché sto al caldo e al sicuro sulla loro pelle, e non ho nemmeno la forza di sputarlo in faccia agli stronzi che nemmeno se ne accorgono, per comodità, per abitudine, per (buona) educazione, per viltà.
Io mi vergogno di fronte al popolo della Libia, e non oso nemmeno chiedere perdono.
Mi vergogno, e mi sento una merda.
E basta.

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