martedì 1 marzo 2011

Cazzo ci faccio, qui?

Vivere in questo paese è sempre più disgustoso. Dall'altro lato del Mediterraneo (mare nostrum, dicevano gli antichi, a ragion veduta, visto che la Penisola è una specie di lunghissimo molo che si inoltra da nord a sud nel centro del bacino) popoli e nazioni si mobilitano per chiedere migliori condizioni di vita, democrazia, partecipazione.
Qui non si muove un accidente di niente. Nemmeno le informazioni: quando va bene, ti parlano della Libia, e quasi sempre cercando di indorare la pillola, bene attenti a non irritare la classe dirigente italiana, che con il Colonnello ha fatto affari da destra, centro e sinistra. Egitto, Tunisia, Bahrain, Arabia Saudita, Yemen, Siria, Giordania, Kuwait, Oman, Qatar, Marocco, Algeria, Iran sono invece sommersi dal vaniloquio della moda, della tecnologia, della politica autoreferenziale.
Poi la mattina vai al lavoro, provi a parlarne, e scopri che i tuoi colleghi pensano al campionato di calcio, alla macchina nuova, al mutuo, alle ore che perderanno l'anno prossimo, alla pensione, al programma, a come affronteranno l'Esame di Stato quegli scalzacani dell'ultimo anno. Gli alunni non ne sanno un cazzo di niente, sono ignoranti come i politici (se gli chiedi cos'è il Medio Oriente, semplicemente vanno in panico), e comunque non hanno idea di cosa sia il mondo appena fuori Milano. Poi parli con le famiglie, e trovi gente assolutamente incapace di un comportamento adulto.
Poi ti viene addosso una specie di magone, un groppo alla gola, uno sconforto dell'animo abbattuto che ti chiedi se per caso sei tornato alla preadolescenza.
A me questo paese fa sempre più schifo.

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