domenica 20 marzo 2011

Che casino

Insomma, ci siamo. Il nostro Paese non ha fatto in tempo a celebrare i suoi primi (faticosi) 150 anni, che già si è infilato in un'altra guerra. Dalla notte scorsa l'autonominatasi "coalizione di volenterosi" ha aperto il fuoco con centinaia di missili Tomahawk sulle postazioni antiaeree della Libia.
Ci saranno un sacco di morti anche tra i civili.
Ci saranno un sacco di libici (e non solo) incazzati a morte con tutto l'Occidente.
È vero, Gheddafi è un figlio di mignotta e stava massacrando la sua gente: ma era da più di quarant'anni che la storia andava avanti così, e nessuno aveva messo becco (come del resto succedeva con Mubarak e Ben Alì, e come succede con un sacco di altri personaggi in giro per il mondo: vogliamo parlare di Myanmar? o di Yemen, Oman, Siria, Arabia Saudita, Liberia, Guinea, Corno d'Africa eccetera eccetera?).
La "Primavera Islamica" che si è scatenata nei Paesi del mediterraneo sud-orientale e si è estesa alla mezzaluna fertile e alla penisola araba ha avuto esiti assai diversi: in Egitto e Tunisia ha generato un cambiamento che è ancora in fieri; in Arabia Saudita ha spinto il monarca assoluto a spendere un po' dei suoi petrodollari per tacitare con panem et circenses un popolo che sta bene, ma che non può decidere autonomamente dei casi suoi; in Yemen Oman Bahrain Giordania Marocco Siria ha ottenuto risposte sanguinose e violente da parte di autocrati che rivelano in questo momento tutta la loro fragilità.
Ma nessuno interviene in quei posti.
Se intervento militare doveva essere, non si capisce perché mai:
1) si sia aspettato per quasi due mesi, dando modo a Gheddafi di riconquistare il controllo su quasi tutto il territorio con stragi indicibili;
2) non si è spinto per un intervento sotto egida UN, una forza di interposizione che proteggesse i ribelli e obbligasse il Colonnello a concedere libere elezioni.
Meglio ancora se UN avesse inviato Caschi Blu arruolati dal mondo arabo, in modo da non dare a quel pazzo di Gheddafi il pretesto per urlare alla crociata, come effettivamente sta facendo. Una delle cose peggiori che si possa fare in questo momento è buttarla sulla religione: una propaganda anti-crociata potrebbe addirittura compattare un fronte islamico che al momento non è certo monolitico; basta leggere cosa dicono i sapientoni Sunniti a proposito dei movimenti nel Bhrain, che accusano di essere un tentativo sciita di raggiungere il potere... Insomma, proponendo al mondo islamico di entrare direttamente in azione si sarebbero ottenuti molti risultati: oltre a evitare l'accusa di "crociata", gli stessi Paesi sarebbero stati obbligati a scendere a patti con la comunità internazionale e a prendere coscienza di certe esigenze di modernizzazione; l'opinione pubblica del mondo islamico avrebbe percepito un salto in avanti, una maggiore partecipazione al governo globale, una apertura da parte del "vecchio mondo" alle loro richieste - che li avrebbe, magari, messi in condizione di meditare sul loro ruolo, e allontanarsi dall'influenza sempre più forte di altri Paesi che al momento stanno alla finestra, aspettando che il cadavere gli passi davanti.
Perché, non dimentichiamolo, in tutto questo casino c'è un convitato di pietra con gli occhi a mandorla che non va assolutamente sottovalutato. Il Ministero degli Esteri cinese ha commentato l'azione dicendo che la Libia è uno stato sovrano, e che intervenire in questo modo va contro i principi delle Nazioni Unite. Certo, i Cinesi stanno alla difesa dei diritti umani come gli Stati Uniti alla pena di morte, e tutti sappiamo che queste dichiarazioni sono pretestuose e vanno lette per quello che sono; è anche vero che i cinesi hanno interessi esagerati in Africa in generale e nel nord in particolare, visto il loro infinito appetito di risorse, soprattutto energetiche, soprattutto adesso che hanno deciso di sospendere il loro programma nucleare e quindi hanno bisogno, almeno per il momento, di sfruttare al meglio le buona vecchia tecnologia a combustibili fossili.
Insomma, il vero pericolo non è che Gheddafi spari un missile o due su Lampedusa o Palermo (in teoria ne avrebbe, ma in pratica pare che non siano in grado di funzionare): il pericolo è molto, molto peggiore e su scala infinitamente più ampia...

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