lunedì 6 giugno 2011

Giù le mani da don Dionigi

Il Giornale, quotidiano che abitualmente non frequento, ha pubblicato in questi giorni una serie di attacchi al mio amatissimo Vescovo, il Cardinale Dionigi Tettamanzi, di cui sono venuto a conoscenza leggendo un giornale di estrema sinistra, affiliato alle più bieche logge staliniste che ancora sopravvivono in questo paese di mangiabambini: Famiglia Cristiana. Istigato dai suddetti bolscevichi, sono andato addirittura a leggermi un pezzo dedicato alla politica del mio vescovo nientemeno che dal famosissimo signor Magdi Allam.
A me piacerebbe che questa gentaglia che pretende di utilizzare il Vangelo per i suoi scopi politici venisse a sentire per davvero cosa è la predicazione di don Dionigi.
Non credo che nessuno di questi Soloni abbia mai visto una veglia in Traditione Symboli, con migliaia di giovani che condividono l'insegnamento di questo piccolo uomo che parla del Vangelo di Cristo come di una forza nella vita di tutti i giorni, un'energia che ti tiene in piedi, diritto e saldo, di fronte alla violenza, alla distorsione del creato e dell'uomo, alla corruzione, al male che c'è nella Storia. Non credo nemmeno che questi signori si siano mai fatti un minuto solo di oratorio feriale, o di catechesi, o di una qualsiasi altra delle attività promosse dalla nostra Diocesi.
E comunque, anche se avessero partecipato ad uno qualunque dei momenti di predicazione del Cardinale, non penso proprio che questi signori avrebbero potuto percepire dentro a quelle parole l'onda lunga (lunghissima) dell'insegnamento di Ambrosius, che fu in grado di governare la Diocesi quando ormai il potere politico era assente, lontano, ripiegato nei suoi bizantinismi e nei suoi minuetti che si disinteressavano completamente della giornata mortale del popolino - che in quell'epoca devastata poté tornare a vivere solo grazie all'azione esercitata dal Vescovo sotto la guida della Parola di Dio (e non certo di quella di qualche ateo devoto).
Le parole del signor Allam, oltre che a riprovevole superbia, mi paiono improntate anche ad un grosso equivoco. Il cristianesimo non è, contemporaneamente, religione e società, come egli sembra voler credere (e anche qui, avrei molto da dire sul perché, ma mi porterebbe lontano). Il cristianesimo è, anzitutto e fondamentalmente, il Vangelo: annuncio buono di una verità buona, che è uguaglianza di tutti gli uomini di fronte a Dio (eh, sì, anche dei maomettani) e salvezza possibile per tutti, anche al di fuori dell'alleanza di Abramo. Il resto è sovrapposizione storica, contingenza, elucubrazione, oggi diremmo "sovraesposizione mediatica".
Di questo Vangelo (che è l'unico Vangelo) don Dionigi è stato per più di un decennio l'interprete e l'araldo nella Diocesi più grande del mondo.
Intendiamoci: non è triste vedere che, per i suoi fini politici, una intera classe di potenti sta cercando di insozzare questo insegnamento (e con esso la roccia su cui poggia). Non è triste vedere che porta acqua a questo mulino un personaggio che ha fatto della sua conversione una sfida sbandierata, un pubblico schieramento, un momento mediatico, un circo televisivo.
Non è triste per chi conosca la storia del Vangelo: Sederunt principes et adversum me loquebantur, et iniqui persecuti sunt me. È un onore, invece, sapere di essere dalla parte giusta - quella dei poveri, degli ultimi, degli straccioni - sotto la guida di questo grande uomo e grandissimo cristiano.
Non è triste, però fa un po' incazzare, tutta 'sta gente che parla a vanvera di cose che non conosce...

1 commento:

  1. Mi ricordo di un altro che parlava di "perfetta letizia"...

    Lo rispetto molto, ma invece - a me che tendenzialmente non porgo l'altra guancia - non mi basta la consapevolezza di star facendo quel che bisogna. Credo che gente come Magdi "Cristiano" Allam e i suoi compari debbano essere prima o poi messi davanti al conto da pagare. Diamo a Cesare quel che è di Cesare, anche. Debiti compresi. E i nostri Cesari hanno una lista di roba da pagare che arriva fino al mare.

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