domenica 6 novembre 2011

Grazie, Eminenza.

Quando hai lavorato dieci anni con un "capo" che hai ammirato e rispettato per le sue qualità di schiettezza, di caparbietà, di carisma, e poi il "capo" cambia per motivi anagrafici... è anche umano che ti vengano dei dubbi su chi è destinato ad ereditare quel ruolo.
Devo dire che in questi primi mesi il nuovo Arcivescovo di Milano sta tentando volenterosamente di reggere il confronto con monsignor Dionigi Tettamanzi: alla veglia in Redditione Symboli è andato bene (fino alla conclusione, quando ha un po' voluto strafare con quella postilla sulla castità che lì è risultata un po' troppo OT). Alla Veglia Missionaria Diocesana è stato tradizionale e un po' ingessato - ma la Veglia in sé è stata commovente, nel ricordo freschissimo del martirio di padre Fausto Tentorio. Poi l'altro giorno al Monumentale ha tirato fuori dal cilindro un colpo davvero fulminante: ha detto che i cristiani non temono la morte.
Ecco.
Sono contento: era ora che un pezzo grosso della gerarchia ecclesiastica si ricordasse di uno degli insegnamenti più belli e importanti tra quelli del ragazzo di Nazareth: i cristiani non hanno paura di nulla, nemmeno della morte (come è detto in Matteo 14,27).
Grazie, Eminenza.

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