domenica 26 febbraio 2012

Elsa strikes back

Le prime pagine dei quotidiani online (quelli che non mi fanno vomitare, of course) sono tutte piene delle ultime fatidiche parole del Ministro del Lavoro. Basti rimandare al Corriere della Sera (giusto per dimostrare che non leggo solo Repubblica, Fatto e Unità).
L'Elsa è un personaggio: quando il governo Mari o Monti fece il suo debutto, pianse come un vitello annunciando le mazzate in arrivo sui pensionati; poi organizzò un tango figurato sull'articolo 18 dello Satuto dei Lavoratori (lo tocco - non lo tocco - lo tocco: e via, che gli animi si eccitano); ha incassato i complimenti di Bersani ("è meglio di Belèn", dixit - poveraccio, l'han massacrato, ma come dargli torto? uno che fa il segretario del PD deve essere masochista per forza, e quindi la Signora con lo Scudiscio lo attizza più della facile modella da sensualità di massa). Ogni volta che si muove crea un pandemonio, in seguito al quale, generalmente, noi del popolo bue ci troviamo ancora più male in arnese.
Adesso ha commentato il dato Eurostat secondo cui i nostri salari sono più bassi persino di quelli di Cipro o della Grecia (la Grecia... minchia! altro che "mìa faza, mìa raza"!).
Se tanto mi dà tanto, facile che domani i salari li tagliano per legge.

P.S.: il Corrierone dice a un certo punto che "Fornero ha quindi assicurato che la riforma degli ammortizzatori «si fa oggi ma si attua negli anni, non ora che siamo in crisi»". Il che vuol dire che se perdi il lavoro adesso che sei in crisi, devi aspettare di uscire dalla crisi per godere degli ammortizzatori?
Se è così, mi sa che abbiamo di nuovo un comico a via Veneto...

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