domenica 4 marzo 2012

Lucio (o dell'informazione in Italia)

Pare che la morte di Lucio Dalla abbia scatenato un casino.
Il cantautore, infatti, non avrebbe fatto in tempo a chiarire, prima del gran salto, se fosse eterosessuale o omosessuale. Roba da matti.
Ho elaborato due riflessioni in proposito.
Primo: io spero ardentemente che salti fuori che era gay. Così la smettiamo con 'sta storia che i grandi cantanti e attori sono tutti gay, perché "quelli" hanno più sensibilità o più talento artistico o più conoscenze o qualcosa di "diverso". A me la musica di Lucio Dalla non piace proprio (non sto qui a spiegare il perché, non è questo lo scopo del post): dunque, dal mio modesto punto di vista, sarebbe stato un omosessuale con poche capacità artistiche, cioè (secondo la vulgata becera e italiota) una mosca bianca. Certo, poi mi piacerebbe anche che chi scrive sui giornali la finisse di dare credito alla vulgata becera. Ma anche questo è un altro discorso.
Secondo: ho una domanda che mi tormenta. Adesso, in questo Paese di mentecatti in cui viviamo, non solo per lavorare o entrare in un locale o vivere in santa pace con la persona che ami, ma anche semplicemente per tirare le cuoia, devi dichiarare il tuo orientamento sessuale?
Ma dove siamo finiti? Ma chi se frega di chi si portava a letto Lucio Dalla? Purché non fosse minorenne né ricattato, ovviamente: ma posto che avesse rapporti entro i limiti della legge, perché dovrebbe importarmi del suo orientamento sessuale?
Che noia, tutta 'sta storia...

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