martedì 17 aprile 2012

Il caos è grande sotto il cielo...

Oggi il Senato ha votato un ddl che inserisce nella Costituzione l'obbligo del pareggio di bilancio (sia detto tra parentesi: sul sito del Corrierone non c'è traccia della notizia, chissà perché; sul sito di Repubblica c'è un titolo in homepage, ma poi il la pagina linkata parla solo di IMU. Bel modo di informare!).
Secondo me è la prova della schizofrenia irreversibile di un sistema in mano a economisti pasticcioni e finanzieri arraffoni.
Dopo avere esplorato una serie di articoli online ed avere ascoltato un po' di interventi in radio (che linkerei se non fosse che scrivo al volo... appena ho un po' di tempo sistemo il post, promesso), mi son fatto l'idea che, in buona sostanza, il cambio di normativa non permetta allo Stato nessun tipo di indebitamento, nemmeno quello "positivo" con cui si impegna a sostenere il mercato.
Io non capisco nulla di economia, ma mi pare di poter fare un ragionamento sensato se dico che, se lo Stato continua a imporre un prelievo fiscale elevatissimo sul mio salario, questo perde potere d'acquisto, e di conseguenza io ho meno soldi da spendere, e perciò compro meno, e quindi la macchina produttiva rallenta, e quindi ci sono meno salari e più licenziamenti, cioè meno soldi da spendere, e via da capo. Se lo Stato non può indebitarsi per aiutarmi, non mi resta che raschiare il fondo del barile, e poi, una volta finito anche quello, andarmene tranquillamente a finire i miei giorni in miseria. Se poi penso alla riforma strutturale del welfare che crea fenomeni come quello degli "esodati" e all'aggressione ai diritti e alle garanzie dei lavoratori (art.18 e Pomigliano in primis, ma pensiamo soprattutto ai "contratti atipici" e alla "flessibilità senza ammortizzatori" che hanno snaturato il mercato del lavoro e svuotato i salari), inizio anche a dare delle possibilità alle teorie del complotto che leggo in giro per la Rete.
Di primo acchito, non pare una bella prospettiva.
Però io la trovo ricca di speranza, e per due motivi: anzitutto, la miseria è un ottimo innesco per la rivolta contro il sistema, che è, ormai, l'unico modo per cambiare qualcosa. E poi una economia che non sa dove piazzare i suoi prodotti prima o poi capirà che non si possono mangiare i televisori, gli imballaggi, i copertoni, le autostrade, i trafori ferroviari e i loro treni ad alta velocità, i bond, gli Eurobond, lo spread, le assicurazioni farlocche e tutte le loro cose.
E forse - forse - si potrà pensare a cominciare a tornare a vivere da uomini.

1 commento:

  1. è che se mi metto a credere al complotto, poi è all'essere umano che non credo più. bel guaio

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