Leggo solo ora sul Fatto Quotidiano online che il Presidente Napolitano ha commutato la pena di Alessandro Sallusti in una semplice ammenda (peraltro di 15'000 €, cifra che uno con la posizione e gli agganci di Sallusti guadagna in un mesetto o poco più, alla faccia di quelli che ci mettono un anno intero).
Questa è l'ennesima e definitiva dimostrazione che in questo Paese non c'è una Giustizia uguale per tutti, ma il Codice viene applicato senza vergogna in maniera differente ai potenti e ai loro protetti.
Gentile signor Napolitano, vorrei ricordarle che Lei è il garante della Costituzione, non dei privilegi dei politicanti e dei loro compagni parenti amici amanti & affini. In seconda battuta, mi duole di doverle ricordare anche la sua militanza in un partito che è sempre stato a sinistra, che addirittura si chiamava "comunista", che ha sempre detto di avere a cuore l'uguaglianza, il diritto, la difesa dei poveracci e tutti gli argomenti con cui ci assordate ad ogni elezione e di cui vi dimenticate puntualmente ogni volta che qualcuno del vostro "giro" vi chiede un favore, alla faccia di diritto e meritocrazia.
Ma tutto sommato, signor Presidente, la voglio ringraziare: questa piccola storia ignobile è l'ennesimo segnale di quanto stia male questo sistema politico. E un malato così grave non può che morire presto, portandosi nella tomba tutti i parassiti che gli campano addosso.
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