domenica 7 marzo 2010

agricoltura precaria a sestosg

Il video è scarsissimo, ma spero dia l'idea di un'abitudine che trovo assolutamente bizzarra: quella di coltivare orti e piante da frutta sui terreni a fianco delle ferrovie. Lungo la linea Milano-Monza, che percorro tutte le mattine, appena prima di entrare alla stazione di Sesto San Giovanni, in direzione Milano, c'è almeno un kilometro di orti, tutti con la loro brava recinzione, una baracchetta, i bidoni per l'acqua piovana.
Sarà che non ho radici contadine e che ho ascoltato troppo Guccini, ma a me non verrebbe mai in mente di fare l'orto sulla scarpata ferroviaria.
Però questi orti fatiscenti mi affascinano lo stesso, forse per la loro condizione di estrema precarietà, o per quel non so che di vita incontrollabile che mette a nudo i limiti delle pretese di colonizzazione onnipervasiva della produzione industriale.

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