lunedì 1 febbraio 2010

86,95%


Il treno delle 06:59 parte, in realtà,  alle 07:16; sul tabellone era dato con 5 minuti di ritardo. Prima carrozza senza riscaldamento, ora di Sesto S.G. ho i piedi gelati. A Monza stiamo fermi 3 minuti, senza un vero perché. A Porta Garibaldi apre le porte alle 07:43 sul binario 17.
Fin qui i miei appunti di stamattina.
Faccio una botta di conti.
Il sito di FFSS dà come orario di arrivo in Garibaldi le 07:22, il che significa 23 minuti di viaggio. Dalle 07:16 alle 07:43 sono 27 minuti, cui vanno aggiunti i 17 minuti (al freddo) dalle 06:59 alle 07:16. In totale, stamattina ho impiegato 27 + 16 = 43 minuti per fare un viaggio che ufficialmente ne richiederebbe 23. 
Ora, questi 20 minuti di differenza rappresentano l'86,95% del tempo previsto da Trenitalia per il percorso che io devo percorrere (20 km). L'OTTANTASEI virgola NOVANTACINQUE per cento di errore è un dato che qualunque azienda vera su qualunque mercato vero pagherebbe con il commissariamento del vertice, il licenziamento senza sconti di tutto il management e una profonda, reale ristrutturazione.
Ma ciò non succede, il che significa solo una cosa: Trenitalia NON È una vera azienda, e quello del trasporto ferroviario italiano NON È un vero mercato. 
E se ne deduce (ma solo per inciso, come corollario) che noi non siamo veri utenti (ma postulanti, clientes alla maniera di Giovenale), e i dipendenti di Trenitalia non sono veri dipendenti (in effetti assomigliano più a schiavi...).

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