lunedì 3 gennaio 2011

Il pandemonio di Gemonio

Hanno rilasciato il bombarolo che ha fatto saltare i vetri della sede della Lega a Gemonio. È fuori, a piede libero.
Che cosa sta succedendo?
Dico, una volta che ne avevano preso uno...
Anche se poi, diciamocelo, in effetti, "possesso di materiale esplodente" (è scritto qui, su uno dei quotidiani più seri d'Italia) è un reato un tantino eccessivo per uno che ha in casa un po' di petardi. Se la pula fosse venuta nel parcheggio del supermercato sotto casa mia tre sere fa, avrebbe potuto intasare la Questura, con la scusa del "possesso di materiale esplodente".
Però questa storia dell'arresto con immediato rilascio è bizzarra, davvero bizzarra...
Insomma: se uno fa saltare i vetri della sede della Lega, lo arrestano per "possesso di materiale esplodente" e poi lo mollano dopo due giorni.
Se i leghisti vanno tutti insieme a dare fuoco a un campo nomadi qualsiasi (do you remember Opera 2007? also here), dopo li nominano sindaco (vedere per credere: il sindaco è lo stesso che in questo articolo del Corriere è tra gli istigatori della spedizione punitiva, e se scendiamo in sesta posizione troviamo anche il suo allora socio, che oggi è assessore; qui apprendo che venerdì 31 ottobre la Corte di Cassazione ha depositato la sentenza con la quale accoglie il ricorso della Procura di Milano, annullando l’assoluzione e disponendo un nuovo processo per “istigazione a delinquere”; da ciò che capisco girellando per la rete, questo bel tipo è ancora in carica!).
Ma adesso ho capito tutto il pandemonio di Gemono: questo giovane bombarolo è candidato alle prossime elezioni, e tutta la faccenda gli è servita per dimostrare di avere sul gobbo almeno una notte in guardina, altrimenti non lo vota più nessuno!

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