Tutto ciò è tollerabile, e tollerato, in ragione della spessa fetta di prosciutto mediatico che la maggior parte dei nostri concittadini si lascia costantemente stendere sugli occhi, complice l'ignoranza sempre più diffusa dovuta alla devastazione del sistema di istruzione pubblica operata in 25 anni di riforme calate dall'alto da ministri incapaci e governi sempre meno disposti a investire nella scuola.
Che questo genere di stordimento sia scientemente costruito per aprire una via maestra alla realizzazione di una struttura sociale di tipo fascista lo dimostra chiaramente la vicenda dell'assessore alla Cultura della Provincia di Venezia, che vuole far togliere dalle biblioteche le opere di tutti gli scrittori che, in un manifesto di qualche tempo, fa avevano dichiarato di augurarsi che Cesare Battisti non venisse estradato dal Brasile.
Ora, io non ho gli strumenti per giudicare se il signor Battisti sia davvero un criminale. Ma anche se fosse, sulla sua vicenda (come su ogni altra) ognuno dovrebbe poter esprimere liberamente il proprio parere.
E non credo ci sia bisogno di scomodare la Costituzione o i Diritti dell'Uomo: è anzitutto un fatto di buonsenso.
Come però ben ricordano i Wu Ming, qui siamo di fronte alla negazione stessa della possibilità di dissenso: o anche tu la pensi come noi, o ti cancelliamo. Per ora togliendo i tuoi libri dalle biblioteche. Poi magari impedendoti di insegnare. Poi obbligandoti a portare un segno che ti riconosca pubblicamente come dissidente. E infine facendoti sparire dalla circolazione, magari in luoghi appositamente strutturati per tenerti lontano dai bravi cittadini.
Tutto ciò nel silenzio generale: un intervento del genere fatto non oscurando un telegiornale o un personaggio televisivo, ma dei libri, che notoriamente stanno sugli scaffali di una biblioteca e non in TV, non viene notato, non fa notizia, perché nel nostro paese i libri - si sa - interessano soltanto una percentuale ridicola della popolazione.
È l'abbecedario della magia nera, come diceva monsieur Pierre: si attacca l'organo più debole, per demolire tutto l'organismo.
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