martedì 23 ottobre 2012

Alla Ministra Fornero

Signora Ministra,
io sono choosy.
Lo sono stato nella mia formazione professionale, sin da quando ho potuto avere voce in capitolo. Non mi sono mai limitato a cogliere la prima occasione che mi veniva offerta, ma ho sempre cercato il massimo. Quante volte, per uscire in fretta dall'Università ed entrare nel fatidico "mondo del lavoro", avrei potuto scegliere un corso più facile, azzardare un esame, accontentarmi di un 21... ma ho sempre scelto ciò che era il meglio per me, anche a costo di metterci più tempo.
Sono choosy nella mia formazione spirituale: cresciuto nell'ambiente dell'Oratorio ambrosiano, lì ho imparato che se non cerchi il meglio per te non sarai capace di dare il meglio agli altri. Mi hanno insegnato a credere in un sogno di dignità per tutti e per ciascuno, in cui la realizzazione del soggetto è realizzazione della vocazione che il Padre ha instillato in lui sin dalla sua progettazione. E questo è stato l'insegnamento di uno degli uomini più grandi che la Chiesa del Novecento abbia partorito: il Cardinale Carlo Maria Martini, che ho avuto la fortuna di avere come maestro di spiritualità.
Signora Ministra, io sono choosy persino nel mio tempo libero: lo sono stato tutte le volte che invece di andarmene in vacanza, come avrebbe fatto chiunque, con una bella offerta last minute per una meta dell'esotismo di massa, ho scelto di infangarmi insieme all'umanità dolente del Terzo Mondo, in Africa e in Asia, o nei campi di rifugiati delle guerre balcaniche.
Sono choosy anche negli acquisti, signora. Invece del primo supermercato di massa, del primo prodotto di massa, della prima superofferta per cani e porci, io scelgo con schizzinosa attenzione (e nonostante le mie limitate disponibilità finanziarie) i prodotti più sani e più sicuri per me e per la mia famiglia.
È dunque ovvio che io sia stato choosy anche nella scelta del mio lavoro, che è esattamente quello che ho sempre desiderato. Io sono un insegnante, Ministra, e nonostante io abbia svolto molti altri lavori per pagarmi l'università, al momento della scelta decisiva non avrei mai potuto accettare altro che questo, così avaro di guadagno ma così ricco di soddisfazioni.
Vede, Ministra, essere choosy, a differenza di quello che lei sembra pensare, non è sinonimo di prendersi la vita con leggerezza, ma una gran fatica, che risulta anche, come effetto collaterale, in una perfetta tempra per il carattere. Non voglio pensare che sia per questo che lei preferirebbe i giovani più disponibili alla prona e bovina accettazione della prima possibilità - magari un facile tempo determinato in call center a 650 € al mese, con turni inumani e nessuna garanzia sindacale.
Ma non parliamo solo di me.
Io sono anche molto preoccupato per Lei, Ministra.
Temo che possa soffrire, e non da ora, di una malattia assai comune tra i governanti (non solo italici): il delirio di onniloquenza indotto dai media. Secondo studi clinici americani, di fronte ad un microfono (possibilmente, ma non obbligatoriamente accompagnato da una telecamera) l'amministratore, in qualsiasi ordine e grado egli sia collocato, tende a perdere i freni inibitori usualmente imposti dalla funzione di controllo del Super-Io sociale, e a parlare a braccio delle cose più improponibili, dando sfogo, in una serie di incontrollabili lapsus freudiani, ai peggiori istinti che alberga nella propria coscienza ("Coscienza un Turco?" direbbe qui Scapino; ma questa pièce è tragica, non Commedia dell'Arte).
Lei, signora Ministra, pontifica come un Pontefice, ma la sua non è apostolica sollecitudine per un Populorum Progressio: più banalmente, trattasi del facile paternalismo di chi può permettersi spocchia di giudizi e parole di sfida, sapendosi intoccabile per interposta Costituzione. Non è che la cosa mi meravigli in sé, ma devo ammettere che non me lo sarei aspettato dai membri di un "Governo di tecnici" che avrebbe dovuto segnare la riscossa nazionale dopo anni di impresentabilità internazionale e di volgarità nazional-populiste. Ma qui, signora Ministra, siamo sul livello delle battute del mai dimenticato signor Berlusconi, che ad una precaria in cerca di lavoro suggeriva d sposare un miliardario, come per esempio suo figlio.
Ecco, Ministra, quello che mi preoccupa di più.
Quando Lei parla in questa maniera, rivela quello che Le giace nel fondo dell'animo: un piccolo uomo, ormai anzianotto, con gli alzatacchi e un imbarazzante toupet.

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