venerdì 6 settembre 2013

Cose che non si sanno e che invece si dovrebbero sapere

Leggo sull'ottimo Il Post che la Corte suprema dei Paesi Bassi ha decretato oggi che l'Olanda è responsabile della morte di tre musulmani bosniaci durante il massacro di Srebrenica del luglio 1995.
L'articolo spiega che si tratta di una notizia importantissima, perché questa decisione (che conferma quanto stabilito nei precedenti gradi di giudizio, nel 2011 e nel 2012) potrà avere delle conseguenze capitali sulle missioni di cosiddetto peacekeeping, dato che gli Stati potrebbero anche iniziare a rifiutarsi di parteciparvi, di fronte al rischio di condanne simili a questa conseguenti ad un comportamento scorretto dei propri soldati.
In effetti la decisione è importante, ma molta parte della stampa online italiana sembra ignorarla: l'ho trovata su Il Post, Corriere TV e La Stampa (una robetta striminzita, ma c'è...) e su direttanews, mentre Repubblica, Fatto Quotidiano, Libero, Unità e Manifesto tacciono; la notizia non è riportata nel sito dell'ANSA né in quello di Reuters Italia (ma su Reuters USA c'è: come se l'Adriatico fosse più ampio dell'Atlantico). Ho messo in Google: "srebrenica olanda condanna", e mi esce come primo risultato il sito di direttanews, e al secondo posto un articolo del 6 luglio 2011 (data della prima condanna). Ecco, già così sono, come dire, contrariato. Poi ho scritto (sempre in Google) in inglese: "dutch state srebrenica" e mi è uscita una pagina di risultati solo sulla notizia di oggi, tutte testate e agenzie che ne parlano: e passi per l'Independent Ireland (per quanto il Mare Celtico mi paia lontanuccio dall'Adriatico...), ma c'è anche il Bangkok Post, che è davvero dall'altra parte del globo. Noi siamo qui, a una manciata di ore di aereo da Belgrado, affacciati sullo stesso mare su cui si affacciava quella Jugoslavia di cui Sarajevo è la tomba e Srebrenica la lapide, e molti importanti giornali online non ne parlano minimamente.
Poi la colpa è della scuola, che non sa più motivare gli italiani a studiare la Storia.

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